Un bellissimo report che riporto integralmente ed al quale spero di poter affiancare il mio un giorno...
"NORDKAPP 2001 REPORT
Report di viaggio: Bari – Capo Nord – Bari
28 Giugno – 13 Luglio 2001
autore: Francesco De Leo
Un viaggio prima di avere una dimensione spazio temporale, ne ha una immaginaria e romantica che ne è parte strutturale e necessaria …
Le emozioni
Difficile trasmettere con parole le emozioni vissute durante questo viaggio.I colori e le atmosfere,i cieli neri e il mare lungo la strada che costeggia gli litimi cento km prima di arivare a Nordkapp.
Si corre lungo questa stradina, da un lato la terra, aspra, vegetazione bassissima, dall’altro piccole baie che si susseguono una dopo l’altra.
Il mare in queste anse ha dei colori inimmaginabili. Verde smeraldo e blu cupo si mischiano tra loro…
L’aria è gelida, il cielo nero violetto con sprazzi di sole, e per finire, un vento decisamente teso che vi piega la moto. Dentro di me ero cosi’ emozionato, che non riuscivo a contenere questo sentimento, sorridevo anzi ridevo dentro il mio casco ma con un groppo in gola…
Strane sensazioni… Belle e violente. E poi si arriva al bivio degli litimi 13 km… che sembrano non finire mai… rallento fino ad andare a 30 kmh, voglio godermelo tutto quest’litimo pezzo di strada, centimetro dopo centimetro. Facciamo il primo incontro con le renne che pascolano in mezzo alla carreggiata e non ne vogliono sapere di togliersi di mezzo, ma che fretta c’è? Poi di colpo ci sei …sei arrivato, eccolo li’ Nordkapp, con il suo bel mappamondone, mi viene da piangere.
Fa freddo, molto freddo… sole e nebbia si alternano ogni 10/15 minuti.
Andiamo direttamente al mappamondo a farci le foto, ho voglia di baciarmelo questo mappamondo.
))) E infatti me lo bacio .
Nives
All’inizio avevo pensato di partire da solo, dato che mia moglie non poteva prendere ferie in quel periodo. Poi ho pensato di portarmi come
zavorra
compagna mia figlia Nives di 13 anni.
Ho avuto molti dubbi su questa scelta perché non sapevo se lei fosse riuscita a reggere fisicamente il viaggio in moto per cosi’ tanti km, magari si arrivava in Danimarca e voleva tornare a casa. Son partito comunque con lei, anche se molto dubbioso.
Nives invece mi ha stupito, rivelandosi un’ottima compagna di viaggio. Instancabile ed entusiasta. Si è creato durante il viaggio un feeling particolare tra noi due e ora posso dire di essere felice di averla portata con me. Ci siamo fatti un sacco di risate insieme, spesso nelle situazioni più critiche, che io sdrammatizzavo con una battuta o con uno scherzo per tranquillizzarla.
In definitiva consiglio a chi è genitore un viaggio con figlio/a da soli, rimarrete meravigliati in tutti i sensi
Scoprirete una persona che non conoscevate in vostro figlio… e finalmente avrete il tempo e il modo di ascoltarlo. Certo non sono mancati i momenti di tensione fra noi, ma erano stati messi già in conto…
L’itinerario
Questo è il road-book da noi seguito con i tempi di percorrenza.
- Primo giorno: Bari – Verona 813 km
- Secondo giorno: Verona – Norimberga 611 km
- Terzo giorno: Norimberga – Kiel 696 km
- Quarto giorno: Traghetto fino ad Oslo
- Quinto giorno: Oslo – Trondheim 528 km
- Sesto giorno: Trondheim – Mo-I-Rana 500 km
- Settimo giorno: Mo-I-Rana – Narvik 429 km
- Ottavo giorno: Narvik – Alta 518 km
- Nono giorno: Alta – Nordkapp 240 km -Nordkapp – Lakselv 214 km
- Decimo giorno: Lakselv – Lliea 834 km
- Undicesimo giorno: Lliea – Gavle 816 km
- Dodicesimo giorno: Gavle – Copenhagen 784 km
- Tredicesimo giorno: sosta a Copenhagen )
- Quattordicesimo giorno: Copenhagen – Kassel 653 km
- Quindicesimo giorno: Kassel – Trento 812 km
- Sedicesimo giorno: Trento – Bari 896 km
totale chilometri 9.104
L’abbigliamento
Siamo partiti preparati ad affrontare freddo e pioggia, anche se fino a Norimberga abiamo sofferto il caldo… Cmq giacche e pantaloni in goretex dainese, stivali in goretex, sottocasco, guanti etc etc.. calzamaglia in lana, calzettoni di lana, maglia di lana manica lunga, giacca tucano diluvio che è stata utilissima durante le ore passate sotto la pioggia.
Consiglio vivamente di portarsela dietro perchè anche se la giacca in goretex è impermeabile, dopo pioggia seria si inzuppa e diventa pesantissima, oltretutto non si asciuga facilmente e quindi il giorno dopo dovrete indossarla umidiccia… inoltre quando c’è pioggia e vento teso la giacca tucano in pvc vi protegge ulteriormente e questo non guasta mai
)
Per il resto biancheria intima che abbiamo lavato la sera in albergo, un jeans e un pile (indispensabile) e un paio di scarpe da ginnastica. La Transalp era equipaggiata con un maxia Givi posteriore, due balietti laterali Kappa da 40 e una borsa serbatoio Oxford estensibile fino a 4 scompartimenti (usati tutti).
La moto
La Transalp è andata come un treno
)
Nessun problema eccetto la rottura del rinvio contachilometri 50 km prima di arrivare a Mo-I-Rana, ha consumato molto olio, da 300 fino a 500 grammi al giorno dopo le lunghe tirate autostrdali. Per quanto riguarda i ricambio, dopo Oslo non sperate di trovarne, per il rinvio contachilometri ho girato diverse assistenze Honda e nessuno era provvisto del pezzo.
Nonostante dall’Italia Elio contattasse amici Norvegesi che si mettevano a disposizione per aiutarmi (grazie Elio sei stato grandissimo
) ) Ho continuato poi senza contachilometri fino a Bari senza problemi tranne per i rigorosissimi limiti di velocita’ in Norvegia e Finlandia dove spesso si circola a 50kmh e non avendo il contakm non sapevo con precisione a che velocita’ andassi… A Copenhagen un’auto parcheggiando mi ha spaccato la gemma della freccia post sinistra e si è velocemente dileguata alla faccia del civilissimo nord… anche questo pezzo è stato sotituito a Bari al ritorno.
Le strade
Ho trovato sempre strade ben asfaltate, tranne negli litimi 80 km prima di arrivare a Nordkapp, nessun problema cmq per la Transalp. In tutta la Norvegia ho incontrato solo una pattuglia della polizia, ma tutti e dico tutti rispettano i limiti di velocita alla lettera, cioe’ con limite di 50 vanno veramente a 50….
) Pazzesco !
Le Renne
Leggendo i vari resoconti di viaggi a Nordkapp su internet ero partito con la malsana convinzione che avrei incontrato milioni di renne in questo viaggio… Appena entrati in Norvegia, migliaia di cartelli stradali con la sagoma del quadrupede mi fanno ben sperare
) Ma miglia e miglia …le uniche renne che vediamo sono quelle dei cartelli stradali. Inizio a maledire i responsabili dei report dandogli del contaballe e quanto altro mi veniva in mente di offensivo
)
Insomma eravamo rassegnati a non vederne fino a che siamo arrivati negli litimi 13 km per Nordkapp. Di colpo branchi di renne in mezzo alla strada ! Ecco dove erano ! Ma la vera patria delle renne è la Finlandia, nella parte nord fino a Rovaniemi, abbiamo incontrato migliaia di renne che pascolano in mezzo alla strada.. Attenzione ! ve le troverete di colpo davanti… Ecco spiegato anche perchè a Rovaniemi ha la sua residenza Babbo Natale
))
Il conto economico
A chi fosse interessato ai consumi, a quanto si spende per realizzare questo viaggio, a quanto costa ogni chilometro, etc. etc. chiedo subito scusa. All’inizio annotavo quanto speso per la benzina, per dormire, per mangiare etc. etc, ma dopo due giorni mi sono accorto che mi stavo rovinando il viaggio con sta cosa e quindi ho smesso immediatamente. Non so quanto ho consumato di benzina, ma se la Transalp ha fatto 13 o 20 km con un litro cosa cambia ? Avreste rinunciato al viaggio sapendo che la moto consumava molto ? Io no… e allora chi se ne frega quanto consuma… Vi posso dire che ho speso, dormendo sempre in Hotel a due tre stelle dato che ero con mia figlia tredicenne, e mangiando quasi sempre pizza hamburgher e ste schifezze qui, circa 3000,00 euro per sedici giorni di viaggio e 10.000 km di strada i conti fateli voi a me non interessano. Del resto che prezzo ha un sogno ?
Il campo base
Per tutta la durata del viaggio, ho avuto tramite il cellulare, contatti con tutti gli amici delle mailing list di cui faccio parte, che mi hanno tenuto compagnia e divertito. Con Massimo Mastropasqua, sempre tramite sms, si è creato una specie di “campo base” da cui lui mi inviava tutte le informazioni che gli chiedevo. Per esempio se stavo andando verso il nord della Germania, Massimo mi inviava il meteo della zona in cui sarei stato dopo poche ore, oppure il cambio delle valute e qualsiasi cosa di cui avessi bisogno.
Grazie Massimo sei stato grande.
Consiglio a tutti, avendone la possibilità, di portarsi dietro un gsm abilitato al roaming, che mi ha risolto problemi anche non semplici semplicemente premendo un tasto, mentre ero magari su un altopiano norvegese con il paese piu’ vicino a settanta chilometri. Piuttosto che un gps, che secondo me non serve a nulla in europa, un telefonino mi sembra utilissimo.
Dormire
Per dormire ci siamo sempre affidati a strutture alberghiere, sia perchè viaggiavo con mia figlia, sia perchè l’idea di mettermi a montare la tenda magari sotto la pioggia non mi garbava affatto dopo una giornata intera in moto.
E poi che volete, ormai c’ho un’eta’
)
I prezzi sono stati, in alberghi da due a tre stelle, da un minimo di 45 euro ad un massimo di 125 euro, per una stanza doppia con bagno. La qualita’ degli alberghi è stata sempre buona, in alcuni casi ottima e solo in un caso a Narvik, scadente. Non abbiamo mai avuto problemi nel trovare da dormire, si arrivava nella citta’ stabilita la sera verso le sei le sette, e in genere al secondo terzo tentativo si trovava. Per quanto mi riguarda è stata la soluzione migliore. Dopo ore passate in moto sotto la pioggia, una doccia calda e una stanza confortevole sono un toccasana. Per chi invece preferisce il campeggio, ci sono centinaia, forse migliaia, di campeggi disseminati lungo la strada sia in Norvegia che in Finlandia e quindi problemi non ce ne sono assolutamente. Nei campeggi sono disponibili delle minicasette chiamate Hytte, comode e abbastanza confortevoli ad un prezzo economico, circa 35/40 euro per notte.
Mangiare
In Norvegia la vita costa moltissimo, e quindi il cibo costa in proporzione
I ristoranti li abbiamo visti solo da fuori e in alcuni casi abbiamo perfino azzardato a leggere il menù che espongono all’esterno
) Cmq se non avete problemi di soldi ce ne sono di tutti i tipi … Noi ci siamo regolati così: la pausa pranzo (non piu’ di mezz’ora, tre quarti d’ora
) lungo la strada, spesso in stazioni di servizio che sono attrezzatissime. Un hamburgher o un hot dog o cmq uno spuntino velocissimo e una bottiglietta di acqua. Oppure nelle kafeterie lungo la strada che sono molto confortevoli e hanno un po di tutto da mangiare.
Apro una parentesi, le norme per la guida in stato di ebrezza, sono severissime. Questo significa che se solo annusate una lattina di birra chiusa e poi vi mettete alla guida, molto probabilmente vi troverete in un commissariato di polizia nella migliore delle ipotesi… una sera a Narvik, abbiamo cenato in una pizzeria di fronte all’albergo e il gestore vedendomi con il casco in mano si è rifiutato di vendermi una birra ! Per convincerlo che dovevo solo attraversare la strada a piedi sono stato un quarto d’ora… chiusa parentesi.
Per la cena si andava in locali tipo pizzerie, tavole calde, sta roba qui. Abbiamo speso circa 40/45 euro a sera mangiando un pasto tipo due pizze, due bevande, due dessert. In un caso eclatante a Mo-I-Rana, in una pizzeria abbiamo pagato per il pasto che ho appena descritto ben 62,00 euro ! Pazzesco… Cmq in generale ci si puo’ arrangiare senza spendere fortune, dopo una settimana di notte sognavo spaghetti ai frutti di mare
) e cmq la pasta è sempre la pasta…:-)
Mia figlia un giorno presa da un raptus gastronomico, ha ordinato al posto della pizza un piatto di spaghetti… vi consiglio caldamente di non farlo mai… La birra invece è ottima
) I superalcolici costano un occhio della testa, quindi meglio lasciar perdere, o almeno berne uno “una tantum” magari per festeggiare l’arrivo a Nordkapp
)
Gli Angeli
Non so a voi ma a me, quando sono in viaggio in una situazione critica, appare sempre un angelo che mi tira fuori dai guai… Questo viaggio non ha fatto eccezione.
Primo angelo: Viaggiavo da circa due giorni con una Goldwing che aveva i nostri stessi ritmi, anche sulla Goldwing un genitore e un figlio. Io ero senza contachilometri per via del rinvio rotto e perdevo ore inutilmente cercando centri assistenza Honda che poi regolarmente non avevano il pezzo di ricambio… Insomma con il tipo della Goldwing ci si salutava quando le moto si incontravano lungo la strada. Un giorno ci fermiamo nella stessa stazione di servizio, entriamo nel bar e ordiniamo tutti e quattro un the caldo per riscaldarci un po
)). Si inizia a parlare del piu e del meno e il tipo mi racconta che sta andando a Tromso perche’ lui è un concessionario Honda e ha venduto quella moto e la va a consegnare. Stragulp! Un concessionario Honda !
Molto casualmente gli faccio notare che sono giorni che giro per assistenze Honda e non trovo il pezzo
Detto fatto il tipo (un angelo senza dubbio) prende il suo cellulare e inizia a chiamare tutti i centri assistenza della Norvegia ! Sara’ stato al telefono almeno tre quarti d’ora … una gentilezza inimmaginabile… la cosa non ha avuto buon fine perchè l’unico che aveva il pezzo era lui ma nella sua officina di Oslo… Cmq è stato grande…
Secondo angelo: Si era in Svezia e dall’inizio del viaggio, usavo la mia carta di credito con una disinvoltura da far invidia a un miliardario
Stazione di servizio. Faccio benzina e vado dentro a pagare, la tipa passa la carta ma nulla, riprova, nulla. Inizia ad innervosirsi… le dico che puo’ chiamare telefonicamente Visa e chiedere l’autorizzazione per l’importo e che il suo pos non andava bene. Lei mi guarda con un sguardo inceneritore e cmq chiama. Riaggancia e mi riferisce candidamente che la mia carta di credito non ha piu’ credito !!! Minchia ! Non ho addosso neanche una lira in valuta locale e mi ero sparato tutto il credito della carta. Nel frattempo dietro di me si era creata una discreta fila di persone che attendevano di pagare, e seguivano incuriositi la faccenda
diciamo circa 15/20 persone
))
La tipa mi fa mettere di lato e vuole contanti e subito… le dico che ho solo lire italiane e marchi tedeschi e lei sparisce di corsa per tornare con il capo dopo tre secondi. Inizio a sudare freddo
era sabato, banche chiuse per due giorni, mi balena in mente una visione di una cella svedese, chissa’ se i secondini sono donne
)) magari bionde con occhi azurri
) Insomma il tempo passava, il capo e la tipa parlottavano sempre piu’ convlisamente fra loro, i marchi non li volevano, le lire neanche le hanno prese in considerazione come una valuta legale europea
) ed ecco che dopo una mezz’ora di questa simpatica commedia, dalla fila dietro di me esce inesorabilmente l’angelo custode. Sulla trentina, maschio, bianco, capello rado e scuro, magrolino e con un pacco di dieci lattine di birra sotto al braccio
) Si avicina e io penso: sara’ un poliziotto che mi arresta
( invece lui mi fa: dammi i marchi che te li cambio io, se no qui finisce male … et voila’ !
L’angelo mi cambia un centinaio di milalire e finalmente posso pagare i due brutti ceffi della stazione di servizio. Sono libero! Poi una telefonata a casa dal cellulare, ripristinerà le funzioni della carta di credito in pochissime ore
)
Terzo angelo: Kassel Germania, paesino microscopico, siamo distrutti dalla stanchezza,n on si vede nessun albergo/pensione/rifugio per motociclisti stanchi
) entro in una rosticceria a chiedere. Dentro due facce da galera con tatuaggi capelli lunghi e sporchi , svariati bicchieri di birra vuoti sli tavolino, sigaretta pendente dalle labbra in equilibrio impossibile. Poi la proprietaria e una cliente. Mi rivolgo alla proprietaria e chiedo di un albergo, lei mi dice che in paese non ce ne sono… niente da fare. Esco avvilito e mentre comunico a Nives la triste notizia, i due con la faccia da galera escono e si avvicinano a noi. Mi preparo al peggio e inizio a pompare adrenalina, i due arrivati a 10cm di distanza ci squadrano e ci fanno: “
Hotel ? two hundred metres from here” … ma porca miseria! mi viene voglia di rientrare e ficcare una pizza in quel posto alla signora della rosticceria… Mi spiegano bene dov’è e mi dicono che se vogliamo a pochi chilometri c’è anche un albergo per bikers… non c’è dubbio, angeli con la faccia da galera, oltretutto erano le sole persone in giro per il paese, mi hanno evitato molti chilometri di strada in piu quella sera..
Quarto e ultimo angelo: Arriviamo all’albergo consigliatoci dai due tipacci, è un pub con stanze al piano di sopra. Entro e chiedo one double room. Si fermano tutti e mi guardano come se fossi l’apparizione della Madonna in Germania. Nessuno risponde o fa un cenno, ripeto la richiesta, nulla…preso da una crisi mimo l’atto umano del dormire
)) ancora nulla, eccetto questa volta, qualche risatina qui’ e li’
) Finalmente il proprietario si sveglia dal coma profondo in cui era e mi fa: english ? Nain english ! Impossibileeeeeeeeeeeee ! Un albergo in cui nessuno parla inglese…:-)) la situazione è molto divertente, Nives vuole assolutamente farsi una doccia , mangiare e dormire e anche io sono stanchetto… questi non fanno il minimo sforzo di capire neanche i gesti… ed ecco che da dietro una pinta di birra vuota per metà, esce il mio angelo
Maschio, bianco, 30 anni , capelli rossi e radi e sopratutto… nato in Inghilterraaaaaaaaaaaaaaa !!! yeeeeeeeeeeaaaaaaaaa ! Un inglese vero, un suddito di sua maesta’ la regina
) che vive guarda caso a Kassel Germania e sta bevendo la pinta, anzi le molte pinte serali:-) Il poveraccio ingenuamente si offre di fare da interprete per noi
) me lo accaparro per tutta la serata
Ci risolve tutto in pochi secondi e poi arriva perfino a tradurci il menù (rigorosamente in lingua teutonica) dal tedesco all’inglese con incursioni sporadiche in qualche parola di italiano:-)) E’ molto simpatico, si chiama Chris, e davvero si occupa di tutto quello che ci serve, un angelo… cerco di pagargli una pinta ma rifiuta quasi offeso… alla fine sceglie per me un J&B con ghiaccio e me lo porta al tavolo !
Se sento qualcuno dire che gli angeli non esistono gli do un pugno sul naso
)
Le condizioni meteo
Se sperate di arrivare a Caponord senza prendere pioggia, non partite. A parte l’Italia e la parte sud della Germania, in cui abbiamo trovato tempo buono, da Norimberga in su le condizioni sono state molto variabili con tendenza inesorabile alla pioggia. Il tratto Norimberga / Kiel l’abbiamo percorso sotto un vero diluvio, con cumulonembi neri da cui uscivano fulmini e tuoni… A Oslo abbiamo avuto un paio di ore di sole e poi fino a Trondheim una pioggia leggera ma continua.E cosi’ via per tutta la Norvegia,la Finlandia e parte della Svezia. Insomma pioggia se ne prende parecchia quindi regolatevi di conseguenza. In una giornata il tempo cambiava numerose volte passando dal sole alla pioggia alla nebbia… Le temperature fino quasi ad Alta in Norvegia sono state accettabili. Arrivati praticamente al circolo polare artico la musica è cambiata decisamente. Fa freddo ! Molto freddo ! La sera ad Alta c’erano 5 gradi e in albergo i termosifoni erano sparati al massimo. A Nordkapp penso di aver raggiunto il massimo con temperature vicine allo zero. Cmq è un tratto relativamente breve quello in cui si soffre il freddo, diciamo un paio di giorni se ve la svignate subito da Caponord. Spessissimo abbiamo trovato nebbia fitta e per un terrone come me che la nebbia la vede una volta ogni dieci anni per due minuti la cosa non è stata per nulla simpatica
Oltretutto non solo vi troverete su un altopiano su una stradina larga due metri con visibilita’ 5 metri, ma vi attraverseranno la strada stupide pecorelle belanti
) quindi occhi aperti.
La notte e il giorno
Da un certo punto in poi, per chi sale di latitudine come abbiamo fatto noi,la notte cessa di esistere.Non saprei dire esattamente da quando mi sono accorto che la notte era solo un ricordo.Ma è successo.Di colpo.E’ una sensazione stranissima,mi sembrava di vivere in un sogno.A qualsiasi ora del giorno o della notte c’era il sole.E’ stata la cosa che piu’ mi ha colpito nel viaggio.Una dimensione irreale…Sembrava di essere in film di Wenders.Un’atmosfera magica e impossibile.Mi svegliavo alle tre di notte e c’era il sole, alle quattro anche , alle cinque pure…c’era sempre luce 24 ore su 24.Questa cosa ha pesantemente modificato il ritmo sonno/veglia, inducendomi a svegliarmi diverse volte nel corso della notte ( notte per modo di dire), cosi’ magari mi svegliavo alle tre e stavo sveglio per un’ora per poi dormire mezz’ora e risvegliarmi.Al mattino ero sempre piu stanco.Nives non ha risentito minimamente di questa scomparsa della notte.Ha dormito sempre profondamente e beatamente
)
IL REPORT GIORNO PER GIORNO
Primo Giorno. Bari, Giovedi’28 Giugno 2001.
Dopo una notte insonne per l’agitazione, si parte finalmente! Io e mia figlia tredicenne Nives. Partiamo in moto per Caponord… ancora non riesco a crederci…
Sveglia alle quattro e mezzo del mattino e alle cinque siamo pronti… La moto è stracarica, bauletto Maxia posteriore, due bauletti da 40 laterali e una borsa da serbatoio prestatami da Massimo. Salutiamo Mara, foto di rito e via. Appena in movimento mi accorgo che devo fare l’abitudine al nuovo assetto da tir
) è pesantissima ! Cmq si va verso l’imbocco dell’autostrada, ho come una strana sensazione di qalcosa che non va…mi sento strano…poi capisco. Mi fermo di colpo e scendo, facendo scendere anche mia figlia Nives. Ci siamo scambiati le giacche ! Ecco perchè mi sentivo un po’ costretto
)) Indosso una giacca di quattro taglie piu’ piccola della mia.. iniziamo bene..
Brevissima sosta e ce le scambiamo
La giacca di Nives è stata gentilmente prestata da Chicco Lillo, grazie Chicco
) La meta del primo giorno è Verona, sono 811 km da casa… Chissà se Nives reggerà tutta questa strada in moto… cmq non mi faccio problemi, se lei non regge ci fermeremo prima. Vada come deve andare, l’importante è che siamo partiti. In autostrada i primi chilometri non passano mai, se penso che dobbiamo farne circa 10.000…viaggiamo sui 120/130 kmh, la Transalp frulla che è un piacere, è felice anche lei
)) Verso le dieci inizia il caldo che continuera’ poi per tutta la giornata. Giornata abbastanza noiosa, solo chilometri e chilometri di autostrada senza nulla da segnalare tranne una pioggerellina fastidiosa verso Bologna e il fatto preoccupante che Nives si addormenta in moto ! Me ne accorgo dal fatto che sento di colpo l’intero peso del suo corpo contro il mio. Colpo di casco contro il suo e sosta immediata e si continua… Alle 16 siamo gia’ a Verona in albergo. Ci consoliamo in serata con pizza e gelato e poi a nanna.
Secondo giorno Venerdi’ 29 Giugno.
Partenza con molta calma, saranno state le dieci
) Controllo l’olio alla moto prima di partire e… sorpresa! Sono quasi senza! La lunga tirata autostradale Bari/Verona ha lasciato il segno. Rabbocco circa mezzo chilo di olio e lubrifico la catena. Nessuna destinazione prefissata, viaggeremo fino a quando non saremo stanchi. Ancora autostrada, che noia. Arriviamo al Brennero in pochissimo e ci si ferma per comprare il bollino adesivo per circolare sull’autostrada Austriaca, l’ufficio ACI che lo vende è chiuso e si forma una coda di motociclisti incazzati
) Finalmente il tipo si decide ad aprire ed entro in possesso dell’adesivo, proseguiamo e si entra in Austria. Il tempo è cambiato radicalmente ed ora fa freddo, Nives con inequivocabili pugni nel mio fianco mi fa capire che si vuole fermare. Fa troppo freddo e sta tremando… sosta e montaggio delle imbottiture delle giacche, inizia a cadere una pioggerellina leggera… Sosta panino e si prosegue, arriviamo ad una barriera in cui ci chiedono di pagare il pedaggio per l’autostrada e faccio notare al tipo che ho appena comprato il bollino ed è in bella mostra sli plexiglass della Transalp. Nulla, non sente ragioni e sborso ancora soldi.. ma allora sto bollino a che serve ? Mah …Attraversiamo l’Austria velocemente e dopo pochissimo siamo in Germania ! Inizio a prenderci gusto
) Fa di nuovo caldo, anzi caldissimo ! Sosta per togliere le imbottiture
) Sulle piste da formula uno che sono le autostrade tedesche tutti vanno al massimo, corrono davvero, ci sorpassano Mercedes e BMW che andranno a 200/220… R1,Cbr che andranno a 250…ma dove vanno ? Mah. Abbiamo trovato spessissimo code chilometriche di auto fermeremo, molto pericolose data la velocita’ a cui vanno i Germanici… Alle sette di sera siamo a Norimberga e decidiamo che ne abbiamo abbastanza di moto e autostrada. Freccia a destra e si esce. Ero gia stato a Norimberga l’anno scorso, è una citta’ che mi piace molto. Per strada, in centro gira un sacco di gente e si respira un’aria cosmopolita, belle sensazioni.. Tranquilla e multietnica. Solita pizza serale con un boccale gigante di Birra e coca per Nives. Finalmente ho tempo per mia figlia e a cena si chiacchiera e si ride, stiamo conoscendoci meglio…
Terzo giorno Sabato 30 Giugno
Controllo olio mattutino, anche ieri la Transalp ha consumato molto, circa 400 grammi forse qualcosa in piu’… Partenza col sole, speriamo bene, vorrei arrivare almeno fino ad Amburgo, ma a Nives non dico nulla, vedremo come si sente durante il viaggio e quanto sara’ stanca… Di nuovo pallosissima autostrada, verso mezzogiorno il tempo inizia a cambiare, penso a una pioggerellina, invece si fa sempre piu’ scuro, dopo mezz’ora è nero da far paura. Indossiamo le giacche diluvio Tucano e ci prepariamo a prendere la prima acqua seria del viaggio. Di colpo si scatena il finimondo! Lampi, tuoni, cumlionembi nerissimi e incazzati! Faccio finta di nulla
) Si prosegue… Ormai abbiamo preso il ritmo e durante una sosta benzina chiedo a Nives se pensa di riuscire ad arrivare fino a Kiel. Borbotta ma un po’ ma mi da l’ok
)) Continua a diluviare e il diluvio ci accompagnerà fino a Kiel. Incontriamo una combriccola di motociclisti tedeschi e faremo circa 200 km insieme sotto il finimondo, non hanno tute antipioggia e sono tutti bagnati come pulcini! Strana gente
) Alle 18 siamo in albergo, doccia calda e cena in un ristorante messicano
) E’ tardi saranno le dieci di sera ma c’è ancora molta luce.. strano.. Abbiamo percorso 700 km. Poi si sprofonda nel sonno.
Quarto giorno Domenica 1 Luglio
Nives è stanca della lunga tirata sotto il diluvio, decido che un po’ di riposo le fara’ bene. Invece di proseguire per la Danimarca via terra, opto per il traghetto per Oslo che parte da Kiel. Andiamo al porto ad imbarcarci. Sorpresa, il prezzo del biglietto per due persone con moto e una cabina è di 706mila lire! Pago con la mia carta di credito, mostrando indifferenza al tipo della biglietteria, ma sono incazzato nero. Del resto non ho altra scelta, ad un tentativo di convincere Nives di proseguire via terra in moto, sono stato mandato dalla figliola in posto innominabile
)
Pago.. e si va al check in. Fa un freddo discretamente serio
Diciamo che si inizia a respirare aria nordica
Aspettiamo di imbarcarci con una decina di moto, tutti tedeschi, di italiani neanche l’ombra. Vanno quasi tutti a Nordkapp, c’è una comitiva di Harleisti molto folcloristica
) con cui si fa subito amicizia. Viaggiano con gilet di pelle senza nulla sotto ! Ma come faranno ? Noi abbiamo le giacche ben abbotonate e sentiamo un po freddino
Finalmente ci danno via libera, le moto hanno la precedenza sulle auto, le bici, slile moto, i pattini (si avete capito bene c’è gente che viaggia sui pattini) slile bici e i pedoni su tutti
Arriveremo ad Oslo alle dieci del mattino successivo. Sul traghetto ci rilassiamo e si passa il tempo tra una birra, un po’ di televisione, il duty free, e le slot machines, dove Nives riesce a perdere 30mila lire in pochi secondi
) Mentre ceniamo al self service, una coppia di anziani mi guarda di continuo di traverso, ma che avranno da guardare ? L’unica cosa che mi è venuta in mente, è che abbiano pensato che io e Nives fossimo una coppia, e quindi facevano di tutto per mostrarmi la loro disapprovazione per l’eccessiva differenza di eta’ fra noi
)) C’è gente di tutti i tipi a bordo, e mi incanto a guardare le facce delle persone. Ognuna racconta una storia diversa, la storia di una vita vissuta, ognuno con le sue gioie e le sue tristezze. Il cellulare sputa messaggini sms a ripetizione in arrivo dall’Italia. Mi sento i miei amici vicini e la cosa mi rende felice. Unico problema, Nives ha dato il mio numero a tutti i suoi amici che fanno squilli in continuazione e mandano messagini anche loro
) Riusciamo a scaricare una batteria mega che in genere mi dura una settimana in poche ore:-)) Verso mezzanotte si va a nanna, il traghetto balla che non si riesce a stare in piedi. C’è molto mare.
Quinto giorno Lunedi’ 2 Luglio
Alle sei sono in piedi, lascio Nives dormire ed esco sul ponte.S iamo in Norvegia! Si naviga tra i fiordi, sono esterefatto dalla bellezza dei luoghi… Fantastico…Colazione veloce e si sbarca.
Ad Oslo un poliziotto controlla i passaporti, è stato l’unico luogo dove ho visto forze dell’ordine ad un passaggio di frontiera, in tutti gli altri stati, le frontiere sono state sempre aperte e senza personale. Ci facciamo un giro in citta’, insomma, non mi ha colpito in modo particolare.. .moderna e un pò fredda per i miei gusti mediterranei. Si prosegue per andare ad imboccare la mitica E6, dopo essermi perso svariate volte nella periferia di Oslo
)
Ho seguito tante volte i report di viaggio a Nordkapp che quando vedo il cartello E6 mi emoziono… Posso paragonare questa strada solo alla mitica Route66 che taglia gli Stati Uniti da una costa all’altra. La E6 percorre tutta la Norvegia dal sud al nord. Inizia la parte del viaggio piu bella. Si viaggia molto lentamente, dato che la E6 non è un’autostrada, e i limiti di velocita’ quando si attraversano centri abitati, sono di 50kmh. Tutti rispettano i limiti alla lettera. Dopo un po’ ci fermiamo in una piazzola di sosta Norvegese. Sono avvilito, area di sosta enorme, grande, grandissima, alberi, ombra, erba, prati, laghetto con papere, panchine, servizi igienici pliiti ed efficienti, servizio ristorazione, fragole fresche vendute da una gentile donzella in cestini e chi piu’ ne ha piu’ ne metta… ma perchè da noi non puo’ essere cosi ? Mah. Si continua, la prima impressione della Norvegia è che è …bellissimaaaaaaaaaaaaaaa !!!!!Foreste, boschi,fiumi, torrenti, acqua ovunque,natura incontaminata…sono senza parole.
Percorriamo un altopiano dove troviamo ai lati della strada la neve. Nives vuole fermarsi a toccarla
) Di nuovo in moto sulla E6… adoro questa strada. La nostra meta è Trondheim, circa 500 km piu’ a nord. Tempo discreto, sole alternato a nubi ma niente di serio. A circa 100 km dalla meta, mi fermo a fare benzina dato che da un momento all’altro dovrei andare in riserva. Mai decisione fu più saggia ! Infatti dopo quel distributore siamo saliti su un altopiano correndo fra montagne piene di neve e abbiamo percorso 70 km senza trovare neanche una stazione di servizio ! La strada è buona anche se non si puo’ andare a piu’ di 80/90 kmh , ma lo spettacolo è grandioso… Il tempo in compenso si guasta ed inizia a piovere anche se in modo non violento. Arriviamo a Trondheim alle sette di sera e come al solito troviamo immediatamente da dormire. Giro in citta’ con visita ai giardini, sotto la pioggia ovviamente, pizza (inizia a venirmi la faccia da pizza )e poi in camera. Alle undici è ancora chiaro come se fosse mezzogiorno…
Sesto giorno Martedi’ 3 luglio
Piove da ieri e non accenna a smettere. Stamattina partenza bagnata e molto fredda, il grande nord ci da il suo benvenuto. Si corre tutto il giorno lungo un altopiano, tra pareti innevate, fantastico… davvero bellissimo, non pensavo che la Norvegia fosse cosi’ bella.A d un certo punto, entriamo in un banco di nebbia. Visibilita’ 5 metri, praticamente non si vede un tubo. Sono stressatissimo e avanzo a 30/40 kmh, la nebbia non mi piace e non sono abituato a guidare in queste condizioni, Nives invece se la gode come se stesse vivendo in una fiaba. Mentre avanzo brancolando nel nulla, si materializzano in mezzo alla strada, branchi di pecore belanti! Pericolosissimo ! Esaurisco tutte le parolacce che conosco indirizzandole ai quadrupedi ruminanti e ne cerco di nuove
)
Mia figlia invece è estasiata, ogni volta che sfioro una pecorella, mi grida da dentro al suo casco: papa’ hai visto che carina ? Non posso rispondere, scoprirebbe di me un lato che non conosce
)) La nebbia dura per circa 50 km. Sono esausto. Decido di fermarci a Mo-I-Rana, anche perchè il nome mi piace, ha un che di esotico
) e poi non ce la faccio davvero più.
A 50 km dalla citta’ rompo il rinvio contachilometri, inizio ad essere davvero nervoso. Riprendo a inventare nuovi insulti
Speriamo di trovare un mecca in citta’, il contachilometri mi serve per due ottime ragioni. La prima sono i limiti di velocita’, la seconda i rifornimenti di benzina che faccio ogni cento chilometri circa, per non rischiare di non trovare distributori per settanta chilometri di seguito e rimanere appiedati. Appena entrati a Mo-I-Rana smette di piovere finalmente. Qualche problemino a trovare l’albergo dato che erano tutti pieni, ma si risolve in un’oretta. Una gentilissima ragazza receptionist in un albergo, chiama per telefono il suo ragazzo motociclista per indicarmi l’assistenza Honda a Mo-I-Rana. Ceniamo in un pub, e al momento del conto mi viene quasi un infarto. Due pizze, una birra grande, una coca, due gelati e un jack daniel’s (vabbe’ il jack potevo evitarmelo, ma la giornata meritava una gratifica
)))) ben 123mila lire ! Inizio a pensare che i soldi finiranno molto prima del previsto e non sbagliavo….:-))))))) In albergo becco il meteo norvegese, da’ brutto fino a Nordkapp
( In compenso Mo-I-Rana è carina, ci facciamo un giretto in centro. Nives è stanca morta,ha preso molto freddo oggi, fa una tenerezza !
Crolla addormentata appena in camera.
Settimo giorno Mercoledi’ 4 Luglio
Sono sveglio dalle 4 e mezza. La notte non esiste più. E’ chiaro 24 ore su 24. Mi scompensa il ritmo sonno/veglia. Sembra uno strano sogno. Una sensazione di irrealtà,come se vi crollasse di colpo una certezza granitica. Il cellulare continua a sputare messaggini 24 ore su 24, sono davvero felice di essere in contatto con gli amici in Italia, Chicco e Carlo chiamano direttamente ogni tanto, mentre Massimo è insostituibile con le sue informazioni dal campo base. La mattina faccio conoscenza con il primo motociclista italiano che incontriamo. E’ di Genova sulla 50ina e viaggia da solo su una enduro BMW un po’ vecchiotta. Va anche lui a Nordkapp, ma con un itinerario diverso, ci auguriamo buon viaggio e si prosegue. La mattinata inzia con la ricerca dell’assistenza Honda e giriamo per un’ora prima di riuscire a trovarla. Il tipo per altro molto gentile mi dice che non ha il ricambio e bisogna ordinarlo da Oslo, tempo di attesa due giorni, forse anche tre
(((( quando gli chiedo se verso nord ho speranze di trovarlo mi fa una faccia che non mi lascia ben sperare… Continuo senza, in fondo non è indispensabile, per il rifornimento di benzina vado a tempo invece che a chilometri. Ogni ora di cammino mi fermo a rabboccare. Nel frattempo mando un messaggino a Elio e a Massimo chiedendo se riescono a trovarmi un punto assistenza Honda in Norvegia. Si prosegue in direzione nord, meta prevista a fine giornata, Narvik.
Da due giorni circa, viaggiamo allo stesso ritmo di una Goldwing, con un papà e un figlio a bordo e ci salutiamo spesso lungo la strada quando le moto si incontrano. Verso mezzogiorno ci si ferma alla stessa stazione di servizio a prendere un the caldo tutti e quattro
) il freddo è abbastanza intenso e Nives ha le mani ghiacciate nonostante abbia indossato i sottoguanti in pile!
Il tipo della Goldwing si scopre essere un concessionario Honda e ne approfitto per farmi indicare un centro assistenza che abbia il ricambio. Lui gentilissimo con il suo cellulare chiama tutti i centri assistenza che avrei trovato in direzione nord. Sono imbarazzatissimo, sara’ stato al cellulare tre quarti d’ora. Mi dice di non preoccuparmi, tra motociclisti ci si deve aiutare .Fantastica persona ! Inoltre giocando in casa si sente in dovere di darmi una mano. Purtroppo le ricerche danno esito negativo, il ricambio è a Oslo nella sua officina. Si offre di spedirmelo dove voglio in Norvegia appena lui rientra da Tromso, dove sta andando a consegnare la Goldwing che ha venduto ad una persona di lì.Ringrazio ma rifiuto, non ho un itinerario prefissato e non saprei dove farlo spedire e non voglio creargli literiori disagi. Una stretta di mano e si prosegue… Arriviamo a Narvik in serata. Troviamo l’unico albergo scadente di tutto il viaggio, la signora alla reception sembra Morticia della famiglia Adams ed è svanita e scorbutica. Nives si taglia un dito nell’ascensore e sanguina moltissimo, è un taglio abbastanza profondo. Siamo nervosi tutti e due e finiamo per litigare. Si fa pace davanti alla nostra pizza serale
) La rosticceria è di fronte all’albergo e mi capita un fatto insolito. Quando ordino una birra, il tipo vedendomi con il casco in mano si rifiuta di vendermela perchè dice che devo guidare!
Cerco di spiegargli che devo solo attraversare la strada a piedi per tornare in albergo ma lui non mi crede. Dopo un po’di manfrina alla fine si convince, ma decide di vendermi solo una birra light! Vi ricordo che in Norvegia la guida in stato di ebrezza è un reato abbastanza serio e i loro parametri per giudicarvi in questo stato severissimi. Basta un bicchiere di birra appunto. Per cui io mi sono regolato così: tutto il giorno solo acqua e la sera a cena una meritata pinta di birra. Passo dall’unico centro assistenza moto di Narvik ma il tipo che è dentro non ha il pezzo ed è decisamente incompetente. Alla mia richiesta del cavo contachilometri mi tira fuori un cavetto contachilometri almeno venti cm più corto di quello della Transalp dicendomi che lo potevo adattare. Lo mando mentalmente in un luogo che penso sia affollato
)) Mi sto rassegnando a camminare senza contachilometri. Poi giretto in centro e a nanna.
Ottavo giorno Giovedi’ 5 Luglio
Mi sveglio alle 5 del mattino, piove abbastanza seriamente. Esco per fare un giro di ricognizione mentre Nives dorme. Fantastico…pioggia, nebbia e vento fortissimo…la giornata si preannuncia movimentata. Si parte con un po di resistenza da parte di Nives che avrebbe preferito rimanere a poltrire a letto… E’ stanca, stanca davvero e mi sento in colpa per averla trascinata in questa avventura. Le faccio indossare tutto quello che puo’ proteggerla dal freddo. Strati su strati…calzamaglia di lana, maglia di lana a maniche lunghe, doppie calze, maglione piu’ pile…etc etc.. Il nostro obiettivo è Alta,ma si procede molto a rilento, fa davvero freddo e Nives vuole fermarsi ogni 50 km perchè trema, ho paura che abbia la febbre. Il tempo non puo’ essere peggiore… nebbia per chilometri e chilometri. La prendo con filosofia, tanto un giorno in piu’ uno in meno che cambia ? A un certo punto la strada finisce e bisogna prendre un traghettino che ci portera’ dall’altro lato del fiordo, bello davvero…mentre siamo sul traghetto, chiama l’amico norvegese di Elio, ma Nives che aveva il cellulare pensa ad uno sbaglio e chiude. Tom Cevro da Oslo capisce al volo la situazione e mi manda un sms a cui rispondo dicendogli di non preoccuparsi e ringraziandolo. Grande Elio ! Verso mezzogiorno Nives non ce la fa più e ci fermiamo in una scalcagnata stazione di servizio che non è neanche asfaltata. Rifornimento e ci fiondiamo dentro mezzi ibernati. C’è un piccolo market con tutto quello che occorre per rifocillarsi e una saletta con divani per consentire al viaggiatore di rilassarsi e riscaldarsi con bricchi di caffè caldo a disposizione. Non male… Mentre sorseggio il caffè, vedo un pc acceso vicino al divanetto e penso che sia del gestore della stazione di servizio. Invece il pc è a disposizione dei clienti che vogliono una connessione internet ! Pago 35 corone e scrivo una mail agli amici della mailing list
)))) Nives si riprende lentamente e il tempo migliora, decidiamo di fare un litimo sforzo per raggiungere Alta che dista un centinaio di km. Si va… Un bel tratto di strada tra i fiordi, esce anche un po’ di sole. Arriviamo ad Alta alle 18.30, infreddoliti e stanchi. Dopo un’ora che siamo in stanza i piedi sono ancora congelati! Ci rifacciamo con una cena nel ristorante dell’albergo dove ci rimpinziamo di salmone fritto, davvero ottimo. Poi dolci e ancora dolci… Alle 11.30 siamo a nanna.
Nono giorno Venerdi’ 6 Luglio
Oggi è il gran giorno… solo 240 km ci separano da Nordkapp. Nives è tornata in forma dopo la dormita di stanotte, il tempo ci da’ buono. Si va…destinazione Caponord. La Transalp sente anche lei il momento solenne e sembra che voli… Fino ad Oldsfjord la strada è quella di sempre, poi si arriva al bivio per Nordkapp.
Si costeggia il mare, insenature che si susseguono, riprende a piovere, ma a questo punto potrebbe arrivare anche un terremoto io non mi fermo
)))) Raffiche di vento fortissimo piegano la moto e bisogna andarci piano, 70km, 60km, 50km… arriviamo ad un casello tipo autostrada. Bisogna pagare il pedaggio.. si continua… Anche Nives è in preda a una forte emozione e siamo entrambi nervosi ed euforici. Il bivio degli litimi 13 km…siamo quasi arrivati. Rallento. Di colpo davanti a noi le renne! Ridiamo come pazzi, ecco dove erano! Me lo godo questo litimo tratto di strada… cm dopo cm… Alla fine ci sono. Ancora un pedaggio da pagare per entrare e ci siamo.
Eccolo lì.
Parcheggio e spengo la moto.
Scendiamo.
Ci abbracciamo, siamo arrivati!
Sono emozionatissimo.
Esce un raggio di sole e corriamo subito al mappamondo a farci le foto. Fa un freddo pazzesco. Mentre salgo i gradini per farmi immortalare, mi viene da piangere… eh eh eh, me lo bacio sto mappamondo schifoso e arrugginito. Ci son voluti quarant’anni per arrivare in moto fin qui. Guardo Nives e mi accorgo che sprizza felicita’ da tutti i pori…
E’ stato fantastico.
Da Sabato 7 luglio a Venerdi’ 13 Luglio: Il ritorno.
Il rientro è stata una faticaccia immane. Tappe lunghissime ogni giorno, passando per Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania e – alla fine – Italia. Siamo arrivati a casa la sera del 13, partendo da Trento la mattina e fermandoci ad Ancona per pranzare con Teorico e Bebi. I ragassuoli ci offrono il pranzo e sono come al solito supergentili e supersimpatici
)) Giammarco è super…
Ragazzi che viaggio… se avete in mente di farlo non esitate!!!
Partite e basta.
))))"
tratto da http://www.koolinus.net/blog/in-moto-a-caponord-con-mia-figlia/